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TORMENTONI ESTIVI

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La canzone che ti entra in testa a maggio, anche se non lo vuoi, e che si lascia dimenticare a settembre inoltrato. È il tormentone estivo. Non importa la qualità del brano, l’essenziale è che con il suo ritmo ti faccia scatenare, ballare e cantare, qualunque cosa tu stia facendo. Il tormentone è motivo di aggregazione e, spesso, accompagna flash mob e balli di gruppo, drink alla mano, mare sullo sfondo. Con il passare degli anni non lo si ascolta più, lo ricordiamo solo per legarlo a qualche evento particolare della propria estate. Di solito il tormentone si scatena così, dal nulla, senza motivo apparente. A fare di una canzone un tormentone, un ritmo frizzante e un ritornello orecchiabile, che proprio non puoi fare a meno di cantare. Negli anni ce ne sono stati tanti, alcuni dei quali entrati di diritto nella storia della musica e che, in quanto evergreen, non abbandonano mai il tuo iPod (e la tua collezione di cd). Non si può fare a meno di iniziare dalla mitica Vamos a ...

JUKEBOX

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Il primo jukebox viene installato presso il Palais Royale Saloon di San Francisco (California, Stati Uniti) ed entra in funzione il giorno 23 novembre 1889. La sua popolarità da lì a poco si diffonderà in tutto il mondo. Il primo jukebox è costruito dalla Pacific Phonograph Co. Per la sua realizzazione sono state agganciati quattro tubi simili a stetoscopi, installati assieme a un fonografo di Edison (di classe M) e inseriti all’interno di un armadio di quercia. I tubi venivano azionati singolarmente, ciascuno di essi attivato mediante l’inserimento di una moneta: ciò significa che quattro ascoltatori diversi potevano ascoltare conteporaneamente la stessa canzone. Degli asciugamani venivano forniti ai clienti in modo da poter pulire dopo ogni ascolto l’estremità del tubo. Il successo del jukebox avrebbe decretato la fine del pianista di accompagnamento all’interno dei locali. Originariamente la macchina che oggi chiamiamo jukebox (o anche juke-box) è stata chiamata “nickel-...

SUPERSTIZIONI DI CAPODANNO

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Il desiderio di controllare il futuro è particolarmente intenso nei momenti di passaggio, perciò l’ultimo giorno dell’anno porta con sé un gran numero di superstizioni e tradizioni scaramantiche. Spesso le tradizioni di Capodanno sono legate a un pensiero magico per analogia: per esempio, in molte culture mangiare lenticchie porta ricchezza, presumibilmente per la loro forma che ricorda quella di piccole monete. Nel sud degli Stati Uniti il ruolo delle lenticchie è svolto anche dai fagioli dell’occhio, che sarebbero stati risparmiati dalle devastazioni del generale Sherman durante la guerra civile. Secondo il Dizionario della superstizione di Helmut Hiller, in passato la stessa funzione delle lenticchie era attribuita alle carote. Benauguranti sono anche i chicchi di melograno, i datteri e l’uva (in alcune regioni si usava inghiottirne dodici acini ai rintocchi della mezzanotte). In Germania mangiare piselli allontanava le malattie e sbafarsi una saporita focaccia d’ortica assicu...