SUPERSTIZIONI DI CAPODANNO


Il desiderio di controllare il futuro è particolarmente intenso nei momenti di passaggio, perciò l’ultimo giorno dell’anno porta con sé un gran numero di superstizioni e tradizioni scaramantiche.

Spesso le tradizioni di Capodanno sono legate a un pensiero magico per analogia: per esempio, in molte culture mangiare lenticchie porta ricchezza, presumibilmente per la loro forma che ricorda quella di piccole monete. Nel sud degli Stati Uniti il ruolo delle lenticchie è svolto anche dai fagioli dell’occhio, che sarebbero stati risparmiati dalle devastazioni del generale Sherman durante la guerra civile. Secondo il Dizionario della superstizione di Helmut Hiller, in passato la stessa funzione delle lenticchie era attribuita alle carote. Benauguranti sono anche i chicchi di melograno, i datteri e l’uva (in alcune regioni si usava inghiottirne dodici acini ai rintocchi della mezzanotte). In Germania mangiare piselli allontanava le malattie e sbafarsi una saporita focaccia d’ortica assicurava un anno fortunato.

Per non sbagliare, verrebbe da farsi una bella scorpacciata di tutti i cibi possibili, ma sarebbe pericolosissimo. In alcune tradizioni, infatti, è sconsigliato mangiare pollame e carne bianca in genere, anche in questo caso per analogia: l’incauto che mangiasse pollo o tacchino finirebbe per cercare il proprio cibo rovistando nella miseria, proprio come polli e tacchini mangiano frugando nel terreno.

Continuando nelle tradizioni mangerecce, il melograno è simbolo di fedeltà e fecondità, mangiarlo nell’ultima notte dell’anno, magari con il proprio compagno, fidanzato o marito è simbolo di devozione e prosperità.

Il colore rosso dei chicchi di melograno lo ritroviamo nell’usanza di mettere della biancheria intima di questo colore il 31 Dicembre, per avere amore e fortuna, ma, e forse questa cosa si conosce poco, va buttata il giorno dopo.

Importata dalla Spagna la simpatica tradizione di mangiare un chicco d’uva per ogni rintocco alla mezzanotte, 12 come i mesi dell’anno, l’uva è l’equivalente delle lenticchie e, per gli spagnoli, simbolo di fortuna.

Anche l’abbigliamento deve rispettare certe regole. In Italia e Spagna è d’uopo indossare biancheria intima o comunque un qualche capo di abbigliamento di colore rosso, mentre in Ecuador e Venezuela si impone il giallo. Non è chiara l’origine di queste tradizioni: qualcuno dice che il rosso venga dalla tradizione cinese, altri che risalga al capodanno romano.

Un po’ dappertutto, baciare la persona amata alla mezzanotte di capodanno porterà amore e felicità per il resto dell’anno. Noi non abbiamo controllato sperimentalmente, ma possiamo garantire che rifiutarsi di farlo provocherebbe carenza di affetto, se non per il resto dell’anno, almeno per il resto del capodanno. Il bacio di mezzanotte fa parte di una lunga serie di precetti scaramantici secondo i quali “quello che si fa a capodanno si fa tutto l’anno”: l’ultimo giorno dell’anno è quindi sconsigliato prestare denaro, mettersi a piangere per qualunque motivo e così via.

Il bacio sotto il vischio deriva invece dalla mitologia nordica, dalla dea dell’amore Freya. La leggenda narra che la dea, alla vista del cadavere del proprio figlio incominciò a piangere e dalle sue lacrime nacquero delle bacche bianche che riportarono in vita il ragazzo. Da quel momento Freya iniziò a baciare tutte le persone che passavano sotto il vischio ed ecco che questo divenne una pianta sacra e di buon auspicio.

Il rumore dei petardi, così come quello dei tappi di spumante e in generale il chiasso che si fa per festeggiare l’arrivo del nuovo anno, dovrebbe servire a scacciare gli spiriti maligni. Questo sarebbe lo stesso motivo per cui ai matrimoni si fanno suonare le campane.



I balli, o meglio le danze, sono l’emblema dell’inizio di una nuova stagione che deve portare con sé fertilità nel mondo del raccolto e fecondità tra uomini e donne. Tanto che ancora oggi  si pensa che ciò che viene fatto il 31 dicembre poi verrà ripetuto per tutto l’anno. Da qui il detto: “se non lo fai a Capodanno non lo fai tutto l’anno” in riferimento anche ai rapporti amorosi che si consumano durante la notte di S.Silvestro.

Ci troviamo tra i Romani, nel 191 a.C. e il Capodanno veniva già celebrato il 1° gennaio, nel mese del dio bifronte Giano, che guarda indietro verso l’anno terminato e avanti verso il nuovo. Il mese di dicembre invece era dedicato a Saturno, da cui deriva la festività dei Saturnalia, che permette il capovolgimento di qualsiasi ruolo nella società. Tanto che i padroni divenivano servi, le donne uomini, i bambini adulti. Questo periodo di festeggiamenti era contornato da lussuosi banchetti e sacrifici nei confronti delle divinità, che dovevano essere placate durante l’inverno al fine di favorire una buona raccolta durante il mese estivo.

Se la prima persona che si incontra dopo mezzanotte è un prete o un medico, ma anche un portalettere o un campanaro, c’è da preoccuparsi; se è una donna, dipende a chi chiedete, ma non sembra un buon segno; se è un uomo o un frate, si può stare tranquilli. Il folclore scozzese raccomanda che sia un uomo alto con i capelli scuri e che le sue sopracciglia non si incontrino nel mezzo: Noel Gallagher, pussa via!

Nella tradizione di Capodanno, dopo che vi sarete svegliati, è quella di uscire di casa con dei soldi in tasca perché è un auspicio per il buon inizio; e se incontrerete un anziano o un gobbo sarà veramente un anno fortunato, perché l’anziano è sinonimo di vita longeva, il gobbo di fortuna, ma in alcune parti d’Italia è abbastanza fortunato incrociare una persona del sesso opposto per avere un anno di fortuna (i conviventi sono esclusi, ovviamente).

Uno dei detti che traina l’uscita del vecchio anno e promuove l’avvento del nuovo è: “se non lo fai a Capodanno non lo fai tutto l’anno“. Ma realmente da dove nasce l’usanza dei festeggiamenti per l’ultimo giorno dell’anno e da dove giungono le scaramanzie su cui ancora oggi facciamo riferimento?

I botti di Capodanno, caratteristica tradizione di addio a ciò che è stato, nascono invece come auspicio di allontanamento degli spiriti maligni dalle abitazioni, che secondo la tradizione venivano spaventati da forti rumori. Ecco quindi che si faceva fracasso con dei campanacci, si lanciavano oggetti dalle finestre e si portavano avanti delle fiaccolate.

Ad oggi le tradizioni anche trasportate in una visione moderna restano però sempre presenti per la notte di Capodanno e anche quest’anno tra balli, abbondanza di cibo e baci, sicuramente si spererà in una abbondante fortuna per il 2016.  E se proprio bisogna essere scaramantici fino alla fine ricordatevi di indossare qualcosa di rosso e buon anno a tutti voi!

E naturalmente, una delle più radicate tradizioni di Capodanno è quella di fare buoni propositi per l’anno nuovo: chissà quanto è diffuso il proposito di farla finita con la superstizione. Che siate superstiziosi o no… buon anno a tutti!



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