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LA FESTA DI CHIUSURA DEL RAMADAN

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La ʿīd al-fiṭr costituisce la seconda festività religiosa più importante della cultura islamica. Viene celebrata alla fine del mese lunare di digiuno di ramadan (e dunque il 1° di shawwal), come segno di gioia per la fine di un lungo periodo penitenziale. Letteralmente il significato dell'espressione araba è "festa della interruzione del digiuno". Nel giorno dell'Eid, il primo giorno del mese successivo a quello del Ramadan, i fedeli sono soliti riunirsi in moschea nella prima mattinata e sono tenuti a recitare la preghiera del Takbir, durante la quale si grida Allahu Akbar, ('Dio e' grande') prima delle preghiere di rito. E' usanza che tutta la famiglia partecipi a questa ricorrenza e in base alla tradizione islamica i capi famiglia comprano vestiti nuovi per i figli. Dopo le preghiere del mattino, e' consuetudine tra i musulmani ritrovarsi con i familiari per una colazione, il primo pasto 'lecito' dopo l'alba dalla fin...

CHHATH

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Donne vestite con il sari e uomini cosparsi solo di polvere gialla e rossa si lavano nei fiumi. Vogliono ringraziare Surya, Vishnu, il Sole prima che vada a riposare per i mesi dell’inverno. Propiziare il Cosmo in questo tempo di confusione e sofferenza. Milioni di persone celebrano in Nepal e in diverse aree dell'India la Festa induista di Chhath, rivolgendo preghiere e offrendo doni a Surya, il dio sole a cui è dedicata. In occasione di questa ricorrenza, che si protrae per tre giorni, all'alba e al tramonto ci si immerge in fiumi e laghi o nel mare, offrendo alla divinità cibi e prodotti della terra di ogni genere e onorando l'astro luminoso con canti, preghiere e digiuni di purificazione. I più rigorosi osservano anche uno stretto digiuno, rinunciando al cibo e all'acqua per tutti e tre i giorni di festa. Sul margine dei corsi d'acqua, essi donano alla divinità prodotti derivati dal latte, alimenti a base di cereali, frutti come banane e papaya, dolci e ...

LA FESTA DEI MORTI

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La Festa dei Morti è una delle più sentite delle feste cristiane, le cui origini vanno rintracciate nel X secolo dopo Cristo. In quell’epoca la Chiesa cattolica decise di creare un culto unitario che superasse i vari culti extracattolici presenti nel nostro Paese e non solo. Così venne deciso di dedicare il giorno successivo alla festa di Ognissanti, già appannaggio di altre celebrazioni, al culto delle anime dei defunti. Si decise perciò di far suonare con rintocchi funebri le campane delle chiese dopo i vespri dell’1 novembre. Rimane predominante la celebrazione cattolica, naturalmente. Occasione in cui ci si reca in visita ai defunti nei vari cimiteri del Paese, per l’occasione aperti in orario continuato. Diviene un’occasione per tenere viva la memoria dei cari estinti in un giorno loro dedicato, lontano dalla routine quotidiana. Il fiore tipico che viene portato sulle tombe è il crisantemo, da sempre definito il “fiore dei morti”. Questo perché la sua fioritura avviene propri...