Via Padova è meglio di Milano: 19-20 Maggio 2012
“Via Padova è meglio di Milano”
19-20 Maggio 2012
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L'iniziativa
"Via Padova è meglio di Milano” è la frase di un bambino stupito da quanti segreti potesse nascondere la “sua” via. Lo stesso stupore che ha colto molti cittadini di fronte alla ricchezza di luoghi, relazioni, persone che la nostra via Padova è in grado di offrire. In questi anni, preparando le edizioni della festa, abbiamo pensato che solo mettendoci insieme e creando relazioni tra cittadini e le tante realtà vive della via si potessero immaginare e inventare altri modi di vivere la via Padova . Abbiamo condiviso un percorso che ha creato centinaia di eventi, dal teatro alla musica, dai giochi alla danza, dallo sport alle mostre fotografiche, dai laboratori agli incontri culturali, religiosi, artistici, accompagnando tante persone alla scoperta della nostra zona. Abbiamo fatto vivere luoghi più conosciuti e i luoghi più nascosti, come i cortili delle case, aprendoli per un pranzo insieme, rendendo protagonisti gli abitanti e facendo rincontrare tanti vicini di casa, costruendo insieme una immagine e una ldentità di via Padova in movimento. Cordialità e accoglienza, comprensione e solidarietà, partecipazione e spirito di iniziativa sono state le qualità espresse sia dai cittadini sia da coloro i quali generosamente hanno messo a disposizione della Festa creatività e competenze. Mescolati tra la folla gioiosa e multicolore quanti cittadini, lasciando cadere forse più di un pregiudizio, avranno pronunciato la frase, ma….Via Padova è meglio di Milano!.
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1. Come nasce ed evolve l’idea della festa
1.1 La festa come intuizione
L’idea della Festa nasce nel 2009 come occasione per costruire coesione tra le realtà del territorio nella
prospettiva che esse possano diventare una forza progettuale e
contrattuale nei confronti della Amministrazione Comunale, una forza
orientata a elaborare un progetto di rigenerazione territoriale,
contrastando la vecchia immagine della via, formulando proposte per la
riqualificazione degli spazi e valorizzando le tante ricchezze presenti
nel territorio.
1.2 La festa come progetto dotato di un valore autonomo
Lungo
il processo di realizzazione, l’autonoma elaborazione di una struttura
organizzativa, le tante risorse attivate, l’insieme dei rapporti
costruiti, l’attenzione suscitata presso la città, le istituzioni
pubbliche e le forze politiche, il sistema della comunicazione hanno
fatto emergere il potenziale creativo e generativo della Festa dal un
punto di vista sociale e culturale.
L’originalità
del progetto e la democraticità delle sue strutture costituiscono ora i
pilastri fondanti l’autonomia della Festa: un evento che si pone nel
contesto delle esperienze di coesione che caratterizzano la vita della
Via Padova in modo autonomo rispetto ad altre forze operanti nel
territorio (partiti, comitati… ) e alle singole realtà che la
compongono, ma, nello stesso tempo, intensamente partecipe ai processi
di rigenerazione che la coinvolgono.
1.3 Dalla capacità creativa spontanea alla forza di un progetto strutturato e organico
Se
nella prima edizione della Festa ha prevalso un mobilitarsi spontaneo
ed entusiasta di proposte e azioni accolte senza filtri, purché in linea
con le finalità generali dell’evento, nella fase di valutazione dei
risultati, che ha preceduto l’avvio della seconda edizione, è emersa sia
la necessità di dotarsi di una struttura organizzativa che consentisse
stabilità e continuità, sia l’esigenza di ridefinire in modo più
esplicito i principi ispiratori della Festa.
1.4 Dai tanti eventi sparsi alla ideazione dei "poli". Prime prove di coprogettazione.
La
seconda edizione ha visto maturare orientamenti che costituiranno linee
guida fondamentali per le future realizzazioni: valorizzazione di tutti
gli spazi della via, anche quelli più trascurati, promozione di
partecipazione attiva da parte dei cittadini e degli aderenti alla Festa
nella costruzione di eventi sempre più progettati assieme.
2. Idee guida e principi ispiratori
2.1. Verso una identità rinnovata e solidale
Via
Padova, più che una via di 350 numeri civici, è un territorio che
mostra i segni fisici della propria storia lungo tutto il suo percorso,
segni lasciati dalle genti che l’hanno attraversata e abitata ancor
prima dell’anno mille, dall’enorme flusso di immigrati provenienti dal
Sud dell’Italia nel secondo dopoguerra e dagli immigrati a partire dagli
anni '90.
Nel corso degli ultimi due
decenni via Padova è diventata la via più multietnica di Milano, senza
essersi preparata ad affrontare i problemi legati a un cambiamento così
radicale del suo tessuto sociale.
Verso
quale identità culturale e sociale via Padova si sta avviando? In questo
percorso essa è accompagnata dalle forze istituzionali o è lasciata
sola in processi integrativi spesso faticosi e incerti, comunque
ineludibili?
Negli anni passati solo le
realtà sociali, religiose e culturali si sono attivate consapevolmente
per costruire climi solidali e progetti orientati alla integrazione e
alla coesione territoriale.
La
festa in questi anni si è mossa in questa direzione per concorrere a
costruire una nuova identità che valorizzi le storie individuali e
collettive, il presente e il passato, la diversità delle provenienze.
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2.2 Partecipazione attiva e coesione associativa
2.2.1 Partecipazione attiva
Senza
la partecipazione attiva dei cittadini, italiani e stranieri, e delle
forze economiche tutto sarà più difficile: i cambiamenti saranno vissuti
con paura e perdita del senso di appartenenza; la fragilità e casualità
degli incontri potranno costituire fattori di instabilità civile
anziché occasioni di arricchimento umano e sociale.
"Costruire
una cultura partecipata - in cui gli abitanti siano soggetti attivi,
oltre che fruitori - significa inaugurare nuove relazioni sociali e
nutrire il senso di appartenenza, in direzione della costruzione di una
nuova identità e di una narrazione collettiva della via. Non si tratta
di “confezionare meglio” una Festa , ma di lanciare una metodologia di
lavoro sociale che produce fatti culturali concreti e vivi, operanti sul
territorio, di aprire cioè un laboratorio di sperimentazione cultuale e
sociale partecipata”
2.2.2 Coesione associativa
La
festa ha dimostrato di poter essere un facilitatore di incontri,
confronti, collaborazioni, e di saper innescare processi di coesione e
di sviluppo culturale, di saper concorrere ad anticipare un progetto di
rinnovamento urbano.
Le tante realtà che operano nel territorio costituiscono, al momento, la sua grande risorsa.
La
festa ha favorito e promosso esperienze di coprogettazione di eventi e
attività sul territorio. Riteniamo infatti che il progettare insieme sia
un elemento fondamentale e imprescindibile per sostenere un progetto di
cambiamento e valorizzazione della nostra via. La coprogettazione sarà
perciò sempre più al centro dei nostri sforzi.
3. Riscoperta e valorizzazione degli spazi del territorio.
Sarà il filo conduttore che orienterà la festa.
Il
territorio costituisce la casa comune dove le tante genti che ci
abitano si incontrano, si osservano, si mescolano, confrontano i diversi
modi di vivere, confliggono, si aprono al mondo o, per paura del
diverso, chiudono le porte.
La costruzione
di una nuova identità non può non passare attraverso la conoscenza e la
valorizzazione dei territori, luoghi della memoria, custodi di
importanti eredità materiali e immateriali. Dai piccoli spazi verdi
trascurati ai parchi; dai cortili alle testimonianze di tempi in cui il
territorio era terra da coltivare, luogo di villeggiatura per i
benestanti provenienti da Milano; dalle chiese romaniche agli edifici
storici e di archeologia industriale. La festa costituirà un invito a
riappropriarsi dei luoghi di appartenenza, a riconoscersi e
identificarsi con i luoghi della relazione, lasciando testimonianze di
cura e di attenzione, avviando così concrete iniziative di
riqualificazione urbana.
3.1 Spazi e tipologia di interventi
Gli
eventi o proposte che saranno progettati si collocheranno negli spazi
che connotano e danno carattere alla via Padova: le costruzioni, i
cortili, le strade, le piazze, il verde, gli spazi di ritaglio e quelli
degradati dall’incuria.
3.1.1 Lungo la via, che non potrà essere chiusa al traffico per problemi di costi, ma
anche perché la vogliamo nella Festa così com'è ogni giorno, si
potranno realizzare eventi quali: una marcia delle genti, fanfare di
bambini, giochi collettivi, teatro di strada, visite guidate, incontri
con i cittadini. Potrebbe essere chiuso per questi eventi qualche tratto
di vie laterali.
Negozi, bar, ristoranti potrebbero esporre prodotti in offerta speciale, anche aprendo, dove c'è spazio, tavoli sui marciapiedi.
Scuole,
fondazioni, associazioni, cooperative, laboratori artigianali, spazi
dell’arte potrebbero aprirsi per mostrare le proprie attività e ospitare
iniziative altrui.
3.1.2 Negli spazi prescelti (cioè nei 7-8 "poli" aggregativi identificati lungo la via)
potranno
essere proposti spettacoli, anche cogestiti o coprogettati. E, in
momenti particolari, alcuni grandi eventi, quali: un ballo, un evento
interreligioso, un concerto, una tavolata.
3.1.3 Infine i cortili: una
grande scommessa per tutti. Ambienti di vita vissuta nel passato e nel
presente, contesti spesso ignoti, quasi nascosti alla vita di ogni
giorno, ma carichi di storie personali e collettive che potrebbero per
esempio ospitare: tavolate, mercatini del baratto, animazione per
bambini, laboratori, rappresentazioni teatrali.
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