GUY FAWKES



L'uso della maschera ha radici molto lontane nella Guy Fawkes Night del Regno Unito.

L'illustratore David Lloyd ne ha creato una rappresentazione stilizzata con un volto bianco, un sorriso beffardo, le guance rosse, i baffi all'insù e un sottile pizzo, per V, il protagonista di V for Vendetta.

Successivamente la maschera è stata inizialmente utilizzata da Anonymous per poi diffondersi e diventare un simbolo delle proteste come Occupy Wall Street o contro ACTA.

È ispirata al rivoluzionario che esattamente 406 anni fa cercò di far saltare in aria il Parlamento, a Londra. Il personaggio, che è stato prima protagonista di un fumetto, ha ispirato diversi movimenti di contestazione contro il predominio della finanza mondiale.

Si chiamava Guy Fawkes. Cattolico nell’Inghilterra anglicana del XVII secolo, è uno degli artefici della «congiura delle polveri», un progetto per far esplodere il Parlamento di Westminster per protestare contro il re Giacomo I che perseguitava a seguaci del papa.

Da allora, il Regno Unito festeggia, in quella data, la «Guy Fawkes night» o «Bonfire night» («notte dei fuochi della gioia»), per ricordare quello scacco e in memoria dei santi protestanti.

Nel 1990, esce «V per vendetta», un fumetto ispirato a Fawkes. L’eroe è V, un anarchico che combatte il partito fascista al potere nell’Inghilterra degli anni Ottanta e indossa una maschera che ricorda la fisinomia del rivoluzionario del XVII secolo. I due autori, i britannici Alan Moore e David Lloyd, disegnano una maschera bianca che sarà ulteriormente stilizzata per l’adattamento al film uscito nel 2005.

I primi attivisti a usare la maschera, sulla scia del film, sono stati i pirati informatici di Anonymous. Il movimento nato su Internet si fa conoscere per le sue azioni prima negli Stati Uniti poi ovunque nel mondo. Stanno lottando contro la repressione della protesta popolare in Siria e militano per la libertà d’espressione sul Web a sostegno di WikiLeaks.



“I popoli non dovrebbero avere paura dei propri governi, sono i governi che dovrebbero avere paura dei popoli”, recita il protagonista di V per Vendetta. E il popolo degli indignados ha fatto sua prima la dottrina e poi il travestimento del rivoluzionario protagonista del film. Da New York a Roma, da Francoforte a Hong Kong: in ogni manifestazione del movimento globale di protesta, migliaia di persone sono scese in piazza con il volto occultato da una maschera.

"Nascondi ciò che sono e aiutami a trovare la maschera più adatta alle mie intenzioni", dice V citando lo shakespeariano Macbeth in una delle battute simbolo del film. Gli indignados di tutto il mondo hanno scelto la loro maschera e si riconoscono (o meglio si nascondono) dietro quel volto. Prima di loro la maschera era stata adottata dal gruppo Anonymous. Il collettivo di hackers ha in qualche modo lanciato un simbolo. E il successo commerciale è stato clamoroso, come spiega un articolo del New York Times.

Lo rivelano i dati di Amazon.com, il sito di e-commerce più famoso al mondo. “Abbiamo venduto 100mila maschere di V per Vendetta nel 2010”, spiega Howard Beige, vicepresidente della “Rubie’s Costume”, l’azienda newyorkese che la produce in esclusiva. “Di solito vendiamo 5mila pezzi per ogni maschera. V per Vendetta è di gran lunga la nostra miglior vendita, molto più di Batman, Harry Potter o Darth Vader”. Ma la particolarità è che i diritti d’immagine della maschera appartengono a Time Warner, uno dei maggiori colossi mondiali dell’editoria, imparentata con la Warner Brothers che produsse il film. Di conseguenza, per ogni pezzo venduto (il prezzo su Amazon è di 6 dollari a maschera) la Warner intasca una percentuale che contribuisce ad aumentare gli introiti dell'azienda (stimati in 28 miliardi di dollari nel 2010).

Nel movimento degli indignati, che "combatte contro il potere delle banche e delle multinazionali che condizionano il processo democratico", spopola quindi una maschera che appartiene a una corporation e viene prodotta in Cina e Messico, con tutto quello che questo comporta anche in termini di condizioni lavorative.

Anche su ebay.com è possibile trovare decine di maschere di V, con prezzi che oscillano tra i 10 e 20 euro. “Secondo i nostri dati, nell’ultimo mese e mezzo sono state vendute 375 maschere di V per Vendetta e al momento ci sono 435 inserzioni dell’oggetto”, spiega a Sky.it una dipendente di ebay.
"Da solo un simbolo è privo di significato, ma con un bel numero di persone alle spalle può cambiare il mondo", recita V nel film. Lo ripetono come un mantra anche gli indignati e gli anonymous dietro i loro simboli: le maschere tutte uguali. Viste in un film, comprate su internet e fabbricate in Cina. È la rivoluzione ai tempi di Amazon.




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