IL TRAMONTO



Il tramonto è il momento in cui un astro scompare sotto l'orizzonte.

Dal punto di vista strettamente astronomico, il punto sull'orizzonte dal quale al tramonto transita il centro del disco solare corrisponde esattamente alla direzione dell'ovest solo nelle date degli equinozi: ad esempio, nell'emisfero boreale, esso si sposta rispettivamente a nord-ovest nei mesi primaverili ed estivi (raggiungendo il punto più a nord al solstizio d'estate) e a sud-ovest nei mesi autunnali e invernali (analogamente, raggiungendo il punto più a sud al solstizio d'inverno). La zona dell'orizzonte compresa tra il punto più a nord e quello più a sud è detta zona occasa.

Il tramonto esiste anche sugli altri pianeti, ma è differente a causa della distanza dal sole al pianeta e della composizione atmosferica.

Su Marte, dato che il pianeta è più distante dal sole che la terra, il sole appare solamente di una grandezza di 2/3 rispetto a quello terrestre; a causa della rarefatta atmosfera, inoltre, al tramonto il cielo si colora di blu, non di rosso.

Sognare il sole al tramonto si collega alla forza del sognatore che si affievolisce  (forza fisica, mentale, virilità). Può indicare un momento della vita in cui è necessario lasciar andare e rassegnarsi ad un cambiamento, al passaggio ad nuova fase meno attiva, ad una calma e tranquillità che devono essere  accettate, ma pure al dominio dell’inconscio. In passato il sole al tramonto era considerato un  presagio di morte.



L'arancione, ottenuto dalla mescolanza del rosso con il giallo, è il colore che appartiene principalmente sia al sorgere del sole che al suo tramonto, sia all’inizio che alla fine di una giornata, caricandosi in tal modo di significati dalle valenze opposte.
In cromoterapia, bagni di luce arancione hanno effetti rallegranti ed energetici con tratti privi sia dell'eccitazioni del rosso che dell'irrequietezza del giallo, mentre nella tradizione Yoga è il colore del secondo chakra (detto chakra sacrale), legato al piacere fisico e mentale, al cibo e al sesso, alla creatività e alla voglia di vivere. Pertanto, sommando la forza luminosa del giallo con la vitalità del rosso, l'arancione è un colore entusiasmante e festoso, è il principale colore del samba brasiliano, il colore che mostra leggero e gioioso il lato dinamico della vita.

Nella cultura giapponese e cinese, inoltre, l’arancione (soprattutto associato alle arance ) è da sempre considerato espressione di buon augurio; fin dal XII sec., infatti, il primo giorno di ogni anno, un carico di frutti partiva da Pechino diretto alle divinità della città di Foochow e le relative offerte di arance acquisivano l’auspicio di felicità, prosperità e abbondanza. L’arancione diviene anche il colore del sole al tramonto e delle foglie d'autunno, con i relativi vissuti di tristezza e nostalgia che accompagnano il termine delle giornate o la fine di un ciclo.



L'etimologia popolare del frutto dell'arancio, inoltre, aggiunge ulteriori riflessioni: in latino, esso era chiamato aurantium, da aureum, cioè oro. La combinazione tra gli elementi di questa conoscenza dorata con quelli associati alle proprietà del rosso più vicine all'amore, secondo Frédéric Portal collocano l'arancione sul versante dell'illuminazione spirituale, come dimostrano le vesti zafferano ( dal persiano za'faran, che significa oro, illuminazione, saggezza rivelata ) dei monaci buddisti oppure le numerose iconografie bizantine che raffigurano il Cristo. Rimanendo sulle valenze del rosso-amore, il colore arancione acquisisce anche un significato specifico e particolare: l'auspicio che la passione e l'ardore del rosso possano essere attenuati con la saggezza dorata del giallo. Già nell'antica Roma, infatti, arancione era il velo della Flaminica Dialis, la sposa del Flamen Dialis (sacerdote di Giove ), alla quale era inibito il divorzio. Per tale ragione, durante i riti nuziali le spose indossavano un velo del medesimo colore, il flammeum, così rilevante che lo sposarsi, per la donna, era definito nubere, ossia prendere il velo, velarsi, ed avente l’importante funzione di contrastare Cristo Re dei Re, XVII sec, Murom, Russiagli eccessi delle passioni terrene. Conferme in tal senso giungono pure sul versante religioso, dove la pietra di giacinto rappresentava anche la fedeltà e la certezza della fede poiché si decolora se viene riscaldata, esprimendo in tal modo il raffreddamento delle passioni ardenti. Ma quando l'equilibrio tra la passione della libido e la saggezza dello spirito si spezza, tale colore può significare anche l'ipocrisia, l'adulterio oppure la lussuria; e non a caso, per i cristiani l’arancione rappresentava uno dei sette vizi capitali, i peccati di gola, intesi come un metaforico “ingurgitare” più di quanto l'individuo necessita:" La nostra gola non si sazia mai, / e poi che inanzi gli abbiàno arrostiti, /'aguzzar gli apititi, / chi vòle arance..." ( F. Sacchetti, Solian mangiar, XIII sec).



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